Due giorni tra le macerie (prima parte)

Buongiorno a tutti! È finalmente arrivato il momento in cui vi racconto come ha passato questo weekend la squadra k9, momento che forse aspettavo più io che voi perché non vedevo davvero l’ora di trovare il tempo per parlarvene, e ora capirete perché! 

Come previsto, sabato 11 gennaio siamo partiti all’alba (carichi come muli, come sempre) in direzione del campo macerie di Ghedi (BS), dove siamo stati accolti dalla protezione civile volontaria locale di cui eravamo ospiti.

Mentre a Simone viene mostrato il campo e tutti i suoi nascondigli, io Arianna e Isaela ci mettiamo subito all’opera facendo sgambare le nostre bestiacce e cominciando a tagliare wurstel come se non ci fosse un domani. 

Mentre aspettavamo che ci raggiungessero i nostri amici dell’ “All for dog – K9” di Torino, abbiamo iniziato l’addestramento, a partire dalla mia Astrid. 

Come prima esperienza, lei e a seguire Nitro Palù e Marley, hanno affrontato i tombini di cemento, particolarmente difficili e al contempo stimolanti per la mia culona ancora parecchio abituata ad andare a vista e usare poco il naso. Gli altri tre musi hanno impiegato molto meno tempo per scovare i figuranti, nonostante Nitro fosse andato in paranoia per il tombino rialzato un metro da terra. A parte le piccole difficoltà che può aver riscontrato ognuno di loro a causa di ambiente e esercizio nuovi, come sempre ci hanno stupito mostrandosi vogliosi di collaborare e pronti a superare i loro timori. 

Terminata questa fase, ci siamo spostati verso la zona del campo che ospitava strutture curve in cemento, stabili, ma accatastate in modo da creare anche cuniculi stretti e bui tra una e l’altra (seguono foto per sopperire alla mia incapacità di spiegare meglio a parole). 

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Quasi nessuna difficoltà per i nostri cagnacci, tranne per Marley cui – si sapeva – le macerie non piacciono granché (e lo capiamo, chi non preferirebbe i boschi e i prati aperti al cumulo di massi emblema di qualche disastro?). Nonostante Marlone non fosse troppo felice, non ha mai smesso di provare a trovare il figurante. Perseverante il ragazzo, anche quando per 15 minuti Arianna e Simone hanno cercato di fargli attraversare un tubo che terminava in una stanza cementata, al buio, e praticamente senza vie d’uscite se non piccoli fori. 

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Beh, alla fine entrava e usciva da solo senza alcuna difficoltà! Grande cane.

In mezzo a questo tipo di macerie invece Astrid ci ha stupito, dimostrandosi agile come un anguilla nello sgusciare tra un cunicolo e l’altro… chi l’avrebbe mai detto! 

Palù, inutile dirlo, non ha mai avuto difficoltà in praticamente nessuna situazione perché non so se lo sapete ma lei in una vita precedente era un cane eroe da macerie che probabilmente ha restituito alla luce almeno un centinaio di persone. Per lei è stato tutto un gioco da ragazzi, giusto per demoralizzare tutti gli altri. No dai, scherzo, non potremmo essere più orgogliosi di quella dolcissima canina marrone con le orecchie pendule ❤️ 

Finito il secondo giro per tutti, e dopo un ricco e prelibato pranzo cucinato dalla pcv, sono finalmente arrivati da Torino Alessio, Nancy, Samuel e Davide. 

Hanno quindi cominciato a lavorare con i loro cani e noi ad aiutarli come figuranti. 

Anche per qualcuno dei loro cani era una delle prime esperienze su macerie, quindi è stato anche interessante confrontare i vari approcci alla nuova situazione da parte di ognuno di loro. 

Non sono mancate nemmeno le sessioni mozzafiato, grazie per esempio ad Argo e agli altri cani che come lui sono già abituati alla macerie, dove non puoi far altro che sgranare gli occhi e rimanere senza parole mentre il cane lavora. Assurdi! 

Dopodiché, nonostante il tramonto e l’avanzare del buio, abbiamo testato i nostri cani sull’ultima zona del campo dove le macerie, finora molto tecniche, con nascondigli e uscite d’aria studiati ad hoc, erano un po’ più simili alla realtà, caratterizzate da resti di un casolare, sassi, tegole ecc. 

Pure qui le macerie si sviluppavano anche in altezza, offrendo nascondigli rialzati e percorsi instabili e tortuosi per raggiungerli. 

Dopo una simulazione di ricerca reale di Argo, durante la quale Samu è quasi morto congelato, terminata con Argo che stupisce noi spettatori mentre non gli stavamo più dando attenzione, per la nostra squadra è arrivato il momento di staccare e prepararci in vista della cena.

E direte voi, “vabbè, anche se non ci racconti che vi siete sfondati di cibo come sempre, stiamo bene lo stesso, a noi interessano i cani” e avete ragione, ma ogni tanto esce il mio lato romantico e volevo porre l’attenzione su quanto anche un momento come la cena possa diventare un momento di crescita per il gruppo. 

Non abbiamo solo mangiato tutti insieme (anche bevuto😝), abbiamo ripercorso la giornata trascorsa, confrontandoci sui risultati e sulle difficoltà riscontrate, siamo anche riusciti – per poco – a intraprendere discorsi che esulassero dal mondo cinofilo, abbiamo riso insieme e conclamato che certi rapporti vanno oltre gli interessi condivisi; anzi, che proprio a partire da interessi condivisi si possono conoscere persone che poi diverranno anche amiche. E0EC14F4-EBD8-480B-A47C-31D81A77D5D1.jpeg

Tornati al campo, stanchi e sfiniti ci siamo accomodati in una delle stanze messe a disposizione dal campo stesso, crollando a dormire in tempo zero. 

Puntata la sveglia, avevamo ben 6 ore per riposarci e ricaricare le batterie per il giorno seguente… 

[…TO BE CONTINUED…]

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