Il 16 Ottobre 2017 scoprii l’esistenza dell’associazione “K9 rescue – nucleo cinofilo da soccorso” e vorrei “festeggiare” questo anno passato insieme raccontandovi quella che è stata la mia esperienza al suo interno e approfittandone per fare dei dovuti ringraziamenti.
Dunque, era Ottobre quando, girovagando su Facebook vidi un post di una selezione per un corso di educazione di base al fine di entrare a far parte di un’associazione di volontariato che si occupava di ricerca in superficie.
Nonostante fossi molto tentata di partecipare, una serie di innumerevoli dubbi non resero così facile ed immediata la decisione di chiamare il numero sulla locandina.
Ero intimorita, lo ammetto. I miei impegni si sarebbero accumulati – infatti stavo ancora studiando per conseguire la Laurea in Tecniche di Allevamento Animale ed Educazione Cinofila presso l’Università di Pisa – e soprattutto avrei dovuto affrontare evidenti difficoltà logistiche, non avendo una macchina con cui potermi muovere e con cui poter arrivare al campo.
Se la speranza che il mio sogno si avverasse era minima (almeno secondo il mio lato pessimista), l’entusiasmo era troppo. Così mi feci forza e digitai il numero, incrociando le dita.
Dopotutto, ogni lasciata è persa, dico bene?
Purtroppo i miei dubbi non erano infondati, in fin dei conti le difficoltà che riscontravo erano reali e non trascurabili, tanto che anche il tizio (simone landi) che mi rispose al telefono era perplesso.
Nonostante questo, decise di dare una possibilità a me e al mio cane. Non so esattamente cosa gli fece prendere questa decisione, visto che la mia presentazione al telefono non prometteva nulla di proficuo, ma ebbe comunque fiducia in me e questa è la prima cosa per cui lo devo ringraziare.
Qualche giorno dopo, arrivata al campo, ero convinta che non gli saremmo piaciute, né io né il mio cane, una dolce simil-setterina di nome Palù. Tutto sommato, era per me difficile raggiungere il campo, non sapevo niente di cani ed ero certa che il mio fosse un semplice cane da divano (a dimostrazione del fatto che di cani non ne capivo niente). Perché avrebbe dovuto farsi carico di insegnarci qualcosa?
Dopo le presentazioni di routine con il tizio del telefono, Simone, feci scendere Palù dalla macchina dell’amica che gentilmente mi aveva accompagnato, ignara del fatto che alla fine di quel pomeriggio avrei scoperto che il mio non era affatto considerato un cane da divano da chi ne sapeva più di me.
Ecco quindi passata la prima “selezione”.
Incredula, ma molto felice della possibilità che mi era stata data, iniziai il corso di educazione di base con Salvatore, un educatore del centro. È doveroso ringraziarlo per l’estrema pazienza avuta con me, con la mia timidezza e la mia scoordinazione nei movimenti. Una volta raggiunta un po’ di confidenza, fu lui stesso a confessarmi che difficilmente aveva visto persone così goffe… e non aveva tutti i torti! Mi sentivo un’incapace. Gestire premi, clicker, prendere consapevolezza dei propri movimenti e non mandare in confusione quel maledetto cane da divano che in realtà era mille volte più bravo e sveglio di me, non era per niente semplice. Spesso mi prendeva lo sconforto e mi capitava di pensare di essere inadatta per quello che volevo rendere il lavoro della mia vita.
Dopo qualche lezione con Salvatore, iniziai ad andare in bosco con Simone Landi. Anche lì, dal primo giorno, la mia Palù, nel momento del lavoro subiva una vera e propria trasformazione: sto ancora cercando da qualche parte nel suo corpo l’interruttore on/off, che dia una spiegazione al suo essere tanto tranquilla in casa quanto attiva, attenta e dedita al lavoro durante l’addestramento.
Insomma, per farla breve, in soli 6 mesi abbiamo conseguito l’operatività per la ricerca in superficie, un vero record a sentire Simone!
Sono stati mesi di lavoro, sacrifici, sveglie all’alba, incoraggiamenti e lavate di capo per non aver lavorato abbastanza (Salvo e Simone, conoscendomi, hanno capito di dovermi dire le cose in modo confidenziale, diretto e talvolta duro affinché io le apprenda).
Ora faccio parte di questa associazione e mi auguro di crescere ancora con loro; mi hanno dato tanto, mi hanno dato modo di approcciarmi al mondo del quale ho sempre desiderato far parte e mi hanno sostenuto nei momenti in cui non pensavo di esserne in grado. Ma non solo, mi hanno anche motivato e spronato a fare del mio meglio, soprattutto mi hanno regalato gioie ed emozioni importanti. Non potrò mai ringraziarli abbastanza, quindi cercherò di ripagarli sempre con impegno, facendo tesoro di tutti i loro insegnamenti.
Infine, un ringraziamento speciale voglio farlo ad Arianna, quell’amica che gentilmente mi ha accompagnato il primo giorno, che ha intrapreso questo percorso con me e mi ha dato passaggi per tutti questi mesi. Indubbiamente senza di lei non sarei arrivata qui.
Grazie anche a tutti gli altri componenti del gruppo K9, che hanno fatto da figuranti nelle ricerche in bosco, che ci hanno sostenuti e incoraggiati!